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Sinossi

Un Matrimonio, Tre Donne e un Fidanzato

 

La rappresentazione teatrale, della durata di circa un'ora, si svolge nella stanza di un appartamento dove vivono tre donne: un'anziana vedova di ottant'anni (Eva), sua figlia divorziata di quarantacinque (Ada) e la figlia ventenne di Ada (Cinzia).
I dialoghi tra queste tre donne sono solo colloqui tra persone sorde che non si sforzano di comprendere minimamente le problematiche e le necessità di coloro che le vivono accanto.
Eva, presa dalle sue malattie vere e immaginarie è concentrata solo sulle medicine che deve prendere ad orario preciso ed ha un atteggiamento critico e sprezzante verso la figlia e la nipote. Ada, donna sola ed insoddisfatta, rivolge le sue scontentezze contro Eva e Cinzia. Quest'ultima, ragazza solare e un po' superficiale, cosa alquanto usuale a vent'anni, è soprattutto presa dall'organizzazione del suo matrimonio che vuole organizzare in maniera spettacolare e mal digerisce le critiche di madre e nonna. A tutto questo si aggiunge la figura di Diogene, futuro sposo di Cinzia, un poeta bamboccione senza arte né parte che deve ancora comprendere quale sarà il suo ruolo nella vita.
Lo spettacolo si conclude con delle amare riflessioni di Eva sul vero senso della vita.
I vari temi toccati sono molto attuali (vecchiaia, solitudine, futuro dei giovani) e seri ma durante lo spettacolo si ride molto e mentre lo spettatore si divertirà, si accorgerà che quel riso (amaro) lo porterà a riflettere sulle condizioni di vita attuali nostre e di chi ci sta vicino che, spesso, per egoismo e superficialità cerchiamo di rimuovere dai nostri pensieri. 

Andrea Crudo

 

 
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